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“CHI SI RICORDA DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE?”

COMUNICATO STAMPA DEL PRC: “CHI SI RICORDA DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE?”.

Durante lo scorso inverno, si è discusso molto a Padova sulla cessione di Aps Trasporti a BusItalia. Prima tentammo di fermare – insieme con altri – la decisione del consiglio comunale; poi criticammo le conseguenze di quella cessione: le conseguenze immediatamente visibili e quelle future, più che prevedibili.

Quasi immediatamente, il servizio peggiorò: corse e percorsi tagliati, autobus insufficienti ed iper affollati nelle ore di punta, guasti ed incidenti a ripetizione. Sorsero in fretta vari comitati di cittadini ed iniziative di protesta. Anche Rifondazione raccolse le firme di molti cittadini, non solo allo scopo di eliminare quei disagi, ma anche per la ripubblicizzazione del Trasporto pubblico locale.

Nel silenzio assordante del PD cittadino (che la privatizzazione del servizio aveva impostato, identica, nel corso della precedente amministrazione, senza riuscire a farla passare) e con la piena responsabilità del sindaco Bitonci, della sua giunta e di BusItalia, è rimasto l’impianto complessivamente sballato del trasporto pubblico locale, nonostante qualche aggiustamento alle corse e ai percorsi. Aggiustamenti tampone a scopo elettorale. L’argomento scomparve anche dai mezzi d’informazione, salvo qualche lodevole ma rara eccezione.

Nel frattempo si sono puntualmente verificate le (facili) previsioni a lungo termine fatte, fin dall’inizio, da gran parte dei lavoratori di BusiItalia e da Rifondazione Comunista.

Oltre all’aumento del traffico privato e dell’inquinamento conseguente, e al di là della diminuzione degli utenti, denunciata nell’articolo apparso oggi sul Mattino, sono state esternalizzate alcune corse, con i conseguenti problemi derivanti dall’inesperienza di autisti impreparati (sia ben chiaro, non per colpa loro) a quel tipo di servizio e per di più sottopagati, il peggioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti dell’azienda, costretti a turni massacranti e pericolosi per gli stessi passeggeri e attualmente “sollecitati” a fornire prestazioni straordinarie, non retribuite come tali e non previste dal contratto. Infine, BusItalia ha recentemente aggiunto corse non previste dall’orario e sostanzialmente inutili per l’utenza, ma indispensabili per fare i chilometri necessari ad aumentare i contributi regionali, il cui importo dipende, appunto, dal chilometraggio percorso.

A fronte di tutto ciò, i sindacati di base hanno chiesto al Prefetto un incontro per denunciare la situazione. L’incontro si è svolto stamattina e non ha fornito, come non poteva fornire, una soluzione definitiva. E’ stato però il primo necessario passo che consente ai lavoratori di dichiarare lo stato di agitazione.

Con ciò i lavoratori proseguono una lotta non solo per i loro sacrosanti diritti, ma soprattutto per il diritto di tutta la cittadinanza ad un trasporto pubblico locale efficiente ed a costi contenuti, che sia in grado di fornire una risposta valida ai problemi del traffico e dell’inquinamento, anziché essere governato solo dalla logica del profitto ad ogni costo.

Questi lavoratori non possono e non devono essere lasciati soli. Rifondazione Comunista sta al loro fianco e appoggia il loro stato di agitazione.

Giuseppe Palomba, segretario provinciale di Rifondazione Comunista

Padova, 18 luglio 2016

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