Secondo la stampa locale, le motivazioni del commissariamento sono da imputare alla mancata presentazione dei bilanci (consultivo 2015 e preventivo 2016) bocciati dai revisori dei conti, e alla situazione debitoria. Di conseguenza, tre membri del CdA dell’IRAS si erano dimessi in due momenti diversi. Il sindaco Bergamin doveva procedere alla sostituzione dei dimissionari, ma non l’ha fatto. Poi è ritornato in campo l’ex presidente Fabiano Rizzo. Infine, il commissariamento. Fin qui la cronaca: fatti poco chiari, anzi opachi.
Innanzitutto, dev’essere chiaro a tutti: il commissariamento è la sconfitta della classe politica, sia quella locale sia quella regionale. Da una parte, il comune di Rovigo non è riuscito a nominare un consiglio di amministrazione all’altezza, composto da personale esperto e tecnicamente valido, in grado di fotografare la situazione e fare proposte di rilancio per la nostra comunità. Dall’altra, in Regione, Lega e Forza Italia hanno concesso ben 100 posti letto per non autosufficienti alla clinica privata di Rovigo. Hanno favorito un concorrente privato aumentando la crisi dell’IRAS.
NOI GRIDIAMO: “BASTA FAVORI AI PRIVATI! BASTA PROFITTI SULLA PELLE DEGLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI!”.
Ma oltre a questo, vogliamo anche porre alcune domande. Chi ha indebitato l’Iras? Quali sono i responsabili? Quale risanamento si propone? A quale prezzo? Quale futuro attende le lavoratrici ed i lavoratori dell’Iras? Quale futuro per Casa Serena? I sindacati di categoria, recentemente, avevano avviato un tavolo di confronto con i vertici dell’Iras ancora in carica: che fine ha fatto quel negoziato?
Questo è l’ennesimo caso in cui la classe dirigente locale non ha dato risposte e soluzioni concrete a temi importanti del territorio, per incapacità, miopia e assenza di visione strategica. Colpe gravi che coinvolgono centinaia di persone: non solo gli ospiti anziani dell’Iras ma anche le lavoratrici e i lavoratori della casa di riposo.
Il Prc polesano, da tempo, aveva proposto che l’Iras divenisse il capofila per la realizzazione di un’azienda unica pubblica di servizi alla persona per tutto il territorio. Ma queste nostre proposte di buon senso e di visione strategica sono rimaste lettera morta. Ora dev’essere realizzata la decisione del Consiglio comunale di Rovigo che approvò il mantenimento della gestione pubblica dell’Iras trasformandola in A.P.S.P.: Azienda Pubblica Servizi alla Persona. Ciò nonostante, il sindaco Bergamin se n’è infischiato dell’Iras, ed ora la parola passa al commissario… Con quale mandato? Come risanare l’Iras?
PARTITO DELLA RIFONDAZONE COMUNISTA – FEDERAZIONE POLESANA
Rovigo, 28 luglio 2016
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