Dai raid dei vigili contro la mensa popolare allo scippo dei soldi ai mendicanti, dalla risposta zero al problema degli sfratti per morosità incolpevole fino al taglio dei fondi, nei giorni scorsi, all’ambulatorio di via Dupré che forniva cure agli indigenti, italiani o stranieri che fossero… e sicuramente dimentico qualcosa.
E poi la guerriglia contro le manifestazioni, politiche e culturali, in centro, la negazione degli spazi pubblici a chi non la pensa come lui, l’idea di una città “chiusa”, riservata alla sua presunta base elettorale anziché appartenente a tutti cittadini, giovani, operai o “dissenzienti” che siano.
L’hanno definito sindaco-sceriffo, ma sembra Superciuk (ricordate?! era quel personaggio dei fumetti che rubava ai poveri per dare ai ricchi…).
Giuseppe Palomba, segretario provinciale Prc
Padova, 24 agosto 2016
il problema non e’il sindaco ciuk,il problema e Renzi al prossimo referendum io non so cosa votare.
non ho idea .
http://www.iovoto.no/
Il Senato non viene abolito: viene eliminato il voto dei cittadini. A eleggere i senatori saranno i consiglieri regionali, nonostante la Costituzione sancisca all’art. 1 che «la sovranità appartiene al popolo».
Il nuovo Senato sarà composto da 74 consiglieri regionali, 21 sindaci, 5 senatori nominati dal Presidente della Repubblica per 7 anni. Così diventa, in sostanza, un “dopolavoro” per sindaci e consiglieri regionali, gli stessi degli scandali degli anni passati, che godranno di immunità parlamentare.
Il numero di deputati rimarrà di 630, lasciando così una Camera pletorica con le stesse altissime indennità.
Le competenze del Senato resteranno numerose, su diverse materie e molto gravose: come faranno sindaci e consiglieri regionali a coniugare mandato territoriale e mandato senatoriale?
La tanto ventilata semplificazione è in realtà un miraggio: aumenteranno le procedure legislative e la divisione per materie causerà conflitti di attribuzione.
Si crea una sproporzione totale rispetto alla Camera, assolutamente priva di senso: avremo 100 senatori da una parte e 630 deputati dall’altra. I primi eleggeranno due giudici costituzionali, i secondi solo tre, per fare un esempio.
Il Senato non costituirà un contropotere esterno rispetto alla Camera, non avendo particolari poteri di inchiesta e controllo. Non sono previsti neppure contropoteri interni alla Camera.
Grazie all’Italicum, che garantisce 340 seggi alla Camera a prescindere dai voti ottenuti, si andrà verso un “premierato assoluto” dato che solamente la Camera darà la fiducia.
La riforma restringe le possibilità di partecipazione diretta dei cittadini alle scelte politiche.
La riduzione dei costi è minima, nemmeno paragonabile a quanto si otterrebbe dal dimezzamento di deputati e senatori, dato che i nuovi senatori godranno comunque di rimborsi e diarie.