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A passi forzati verso il CETA, il trattato che liberalizza commercio e investimenti tra Canada e Unione Europea. Il cavallo di Troia del TTIP.

Oggi la Corte Costituzionale Tedesca ha dato il suo via libera al CETA. Uno degli ultimi, possibili, ostacoli verso la firma del trattato che dovrebbe essere siglato Giovedì 20 Ottobre. Permangono il voto negativo del parlamento francofono del Belgio , dell’area Vallone e di Bruxelles, quello Fiammingo ha votato a favore, e le resistenze di Romania e Bulgaria che chiedono la liberalizzazione dei visti di ingresso per il Canada da cui sono escluse.

Il portavoce di Cecilia Malmstroem ci informa, con un comunicato stampa, che si sta lavorando, per superare le ultime resistenze, in vista del Consiglio Europeo straordinario del 18 ottobre dedicato alla firma del trattato, che dovrebbe subito entrare in vigore in attesa della ratifica da parte dei parlamenti nazionali, alla faccia della democrazia e della sovranità popolare.

Dopo il congelamento del TTIP, dovuto alla forte opposizione che è manifestata su entrambe le sponde dell’atlantico, si procede puntando all’implementazione del CETA .

Accordo che riguarda nella sostanza le stesse materie contenute nel TTIP e soggetto alla stessa disciplina degli ISDS ( Tribunali privati sugli investimenti, composti da tre avvocati che decidono nelle controversie fra gli stati e gli investitori ) e permette alle grandi imprese Europee e Americane che hanno filiali anche in Canada di aggirare l’ostacolo della mancata firma del TTIP. Per capirci, sono 51mila 495 le imprese USA che hanno filiali in Europa, di queste 41mila811 ne possiedono anche in Canada. Si tratta di numeri che dimostrano con chiarezza la potenza degli interessi economici che dettano l’agenda del Consiglio Europeo e del legame stretto, della complementarietà tra TTIP e CETA .

Siamo chiaramente di fronte ad una grave emergenza che chiede un forte impegno di informazione verso i cittadini e la mobilitazione di tutte le componenti sociali e politiche che hanno dato vita alla grande manifestazione contro il TTIP. Quello che è uscito, momentaneamente, dalla porta rientra ora, velocemente, dalla finestra.

Il coordinamento STOP TTIP del Nordest, così come le altre realtà Europee e Italiane, sta organizzando una serie di iniziative, volantini e materiali da diffondere.

E’ importante dare il più ampio contributo intrecciando questa mobilitazione con quella per il NO alla riforma della costituzione. Una sola battaglia per la democrazia, una sola lotta contro la dittatura del mercato e del profitto.

Paolo Benvegnù – Segretario Regionale Rifondazione Comunista.

Un link di approfondimento fatto dalla Rete Europea per l’Acqua e Food&Water Europe:

http://www.acquabenecomune.org/attachments/article/3389/Rete_europea_Ceta-acqua_2016(it).pdf

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