Questo il volantino del PRC distribuito al presidio di fronte all’Ospedale di Padova per lo sciopero del 21 Ottobre.
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Tagli alla sanità di 8 miliardi fino al 2019: al di là delle chiacchere del premier, questo è il futuro che il governo, con l’appoggio del parlamento, ci prepara.
Per i lavoratori questo significa retribuzioni di fatto bloccate (ammesso si facciano i contratti), ulteriore diminuzione degli addetti, aumento dei carichi di lavoro, turni massacranti, sempre più inserimenti di esterni e precari. E pensione sempre più lontana…
Per i cittadini significa ticket sempre più alti, diminuzione della qualità dell’assistenza, tempi d’attesa sempre più lunghi, maggiore necessità di accesso alla sanità privata, sempre più persone escluse dalle cure (già 11 milioni di persone hanno dovuto rinunciare a curarsi per i costi troppo elevati).
Da questa situazione guadagneranno solo i privati.
Bisogna dire NO e pretendere:
- il mantenimento e lo sviluppo della prevenzione
- liste di attesa “corte”; basta con l’obbligo sostanziale di ricorrere a visite private in molte situazioni.
- che si converta l’attività ”intramoenia” (le visite private in ospedale) in attività pubblica fino ad ottenere l’azzeramento delle liste d’attesa.
- che si favorisca la ricerca e si valorizzino i giovani ricercatori, altrimenti vanno all’estero (tra parentesi, ogni laureato in medicina ci costa 200mila euro).
- una vera assistenza domiciliare gratuita, specialistica e costante, per i disabili e gli anziani.
- farmaci a prezzo controllato e calmierato.
- la verificare delle condizioni di lavoro in sanità, il completamento delle piante organiche, chiarezza su esternalizzazioni, appalti e subappalti.
Per questo Rifondazione Comunista sta con i lavoratori che oggi scioperano, non solo in difesa dei propri legittimi diritti ma per salvare quello di tutti ad una sanità pubblica, efficiente ed accessibile a tutti, così come stabilisce quella Costituzione che qualcuno oggi vuole distruggere.
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