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LA COSTITUZIONE HA VINTO. LA COSTITUZIONE VA APPLICATA

In questi anni, nel succedersi di governi di centrodestra, tecnici e a guida PD, il tratto comune è stato il progressivo smantellamento del sistema del Welfare e dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Le conseguenze di queste politiche sono sotto gli occhi di tutti: disoccupazione di massa, precarizzazione del lavoro, crescita della povertà fino alla indigenza di quote crescenti della popolazione del nostro paese, concentrazione della ricchezza in una parte minoritaria.

Il dato che traspare dai risultati del referendum, quelli disponibili letti sul piano nazionale e locale, indicano con chiarezza che non solo una larga maggioranza ha votato per il no, ma che i risultati più netti, la forza trainante del no viene soprattutto dalle aree di maggior sofferenza sociale, dal Sud e dalle periferie urbane.

Una chiara indicazione del fatto che la natura popolare di questa vittoria del NO travalica gli schieramenti politici e assume un chiaro connotato di ribellione alle politiche di massacro sociale di questi anni.

Dopo il referendum costituzionale del 2006, ora per la seconda volta, il tentativo di concentrazione di poteri nell’esecutivo, la sostanza delle riforme costituzionali promosse prima dalla destra e poi dal PD – lo spostamento del potere dal basso verso l’alto – ha ricevuto di nuovo un rifiuto netto ed inequivocabile.

Questa vittoria va consolidata e resa fonte di una politica attiva per l’attuazione dei contenuti vivi e fondanti della Costituzione italiana, i contenuti di libertà ed eguaglianza, contro il crescere delle diseguaglianze, della tutela del lavoro e dei suoi diritti contro il loro progressivo smantellamento.

E’ da qui che noi partiamo, dalla necessità resa evidente dai risultati di questo referendum, di una chiara svolta nel governo del paese, di rottura con le politiche economiche e sociali dominanti in questi anni, fuori e in alternativa alla destra populista e liberista e al partito democratico, il partito del jobs act, delle privatizzazioni, della controriforma confindustriale della scuola e della controriforma costituzionale.

Le forze che sono state protagoniste della campagna per la difesa della Costituzione e per l’attuazione dei suoi contenuti, le reti che in tutto il paese e nel Veneto hanno dato vita ai Comitati per il NO, hanno forti ragioni per dare continuità e corpo a un’iniziativa di massa che abbia il suo cuore nella difesa dei diritti sanciti dalla Costituzione e la loro applicazione. Per il lavoro, la sanità pubblica e la scuola pubblica, per la difesa del nostro territorio e dell’ambiente, per l’uguaglianza tra le cittadine e i cittadini. Per dare uno sbocco anche politico ed elettorale alla domanda popolare di radicale cambiamento che si è espressa nel voto di domenica 4 dicembre 2016.

Costruire una sinistra di popolo e antiliberista per una vita degna per tutte e per tutti!

Paolo Benvegnù, segretario di Rifondazione Comunista del Veneto

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