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Questo l’indice:
Socialismo XXI, per un nuovo umanesimo , La società dell’1%
1. Per la rifondazione comunista: oltre la ricerca sul passato
2. La crisi è la conseguenza dell’abbondanza e non della scarsità
2.1 Il senso comune e la scarsità come origine della crisi
2.2 Decostruire il paradigma della scarsità: un esercizio empirico
2.3 Decostruire il paradigma della scarsità: un esercizio teorico
2.4 La fine del ciclo di crescita del dopoguerra e la crisi dello stato keynesiano
2.5 La controffensiva neoliberista e la sua crisi
3. Socialismo XXI
3.1 Cooperazione contro concorrenza
3.2 Cosa, come, per chi produrre: per la democratizzazione della vita quotidiana
3.3 Cosa, come, per chi produrre: demercificare e riconvertire l’economia
3.4 Ridurre l’orario, liberare il lavoro, liberare la vita. Per il reddito minimo
3.5 La lotta contro il dominio maschile
3.6 La libertà degli individui
3.7 L’attuazione della Costituzione come programma di transizione
4. Il mondo a 10 anni dall’inizio della grande crisi
4.1 Il mondo nella guerra “a pezzi”
4.2 Tra stagnazione e squilibri globali
4.3 La bancarotta delle élites liberal e le elezioni americane
4.4 I BRICS e la crisi del mondo unipolare
4.5 L’Africa
4.6 L’America Latina tra il socialismo del XXI° secolo e la nuova offensiva Usa
4.7 La lotta esemplare del popolo curdo
5. L’Europa
5.1 L’acuirsi della crisi dell’Unione Europea
5.2 L’Europa neoliberista va rovesciata
5.3 La globalizzazione neoliberista e il mutamento dei processi di accumulazione
5.4 Costruire un movimento di massa contro l’austerità, disobbedire ai trattati
5.5 La difficoltà e la contraddizione delle proposte in campo
6. L’Italia tra crisi e possibilità di una fase nuova
6.1. La crisi nella crisi dell’Italia
6.2 All’origine della situazione italiana
6.3 L’ideologia dominante
6.4 Il quadro politico
6.5 I movimenti sociali
6.6 La questione sindacale. I nostri compiti
6.7 Dopo il referendum
6.8 Costruiamo la sinistra di alternativa
7. Rifondazione Comunista
7.1 La nostra ragion d’essere, le nostre priorità
7.2 La cura del Partito
I titoli mi paiono azzeccati. Non saprei fare di meglio di quello che è stato indicato. Vorrei capire meglio dal titolo “il quadro politico” cosa si intende dire. Se si possono fare alleanze come in passato con partiti che hanno assunto il liberismo (PD) come paradigma di riferimento delle loro politiche. In quella fase storica (anni tra il finire del secolo scorso e i primi anni del secolo XXI), la collaborazione con Prodi e l’alleanza con le forze che si rifanno al capitalismo e al mercato, ci ha portato a pagare uno scotto elettorale che ancora segna il PRC. IL sottoscritto allora era iscritto al partito e lo denunciavo in ogni occasione di discussione, di dibattito. Al congresso del 2008 a Chianciano ero delegato per la mozione n° 5 e votai per la segreteria di Paolo Ferrero. Da quel momento li la scissione di Vendola e Bertinotti. A Padova da sempre io e altri compagni denunciavamo la contraddizione delle posizioni del partito e la alleanza con il Pd di Zanonato Flavio e compagnia. Stagione che non deve più ritornare se vogliamo, a stento, recuperare credibilità presso l’elettorato che ci ha abbandonato leggendo le contraddizioni tra il dire e il fare; della teoria politico programmatica del partito e la pratica amministrattiva. Si è usciti dalla alleanza con il PD quando F. Zanonato ha deciso di escluderci dall’alleanza con loro del PD. Contraddizioni che non ci si può più permettere per essere credibili.
La scelta della non alleanza è venuta da noi, in seguito di vicende come quella dell’APS, della Sita, ad esempio, che tutti ricordiamo. I documenti e tutte le nostre posizioni sono sempre state chiare e sono pubblicate in questo sito, a riprova della chiarezza di analisi. Gli errori commessi sono già da tempo stati ammessi da Ferrero stesso e oggetto di discussione nei vari CPN e congressi scorsi.
Ora dobbiamo andare avanti, per riuscire a dare rappresentanza a chi non ne ha.
rifondazione ?
Morta e sepolta .,
Dopo il voto alle missioni militari , gli sgravi fiscali alle imprese , l’introduzione del lavoro precario, avete ancora il coraggio di mostrare il muso.
Dimostrereste molta più dignità nel ritirarvi dall’agone politico dopo la liquidazione per opera vostra della sinistra , e aver così spalancato le porte al populismo di destra.
Altro , anche i ricchi piangano , voi avete fatto piangere e molto , i poveri .
Andate a dar via el culo
C’è anche chi è stato dirigente della Fiom. Tutti sbagliano, solo che noi non pensiamo di essere immacolati e senza colpe. Anzi, nel documento congressuale, che avrai sicuramente letto, c’è molto. Semmai, facci pure una critica su quello, magari abbiamo qualcosa da imparare.