In questi giorni, si sta decidendo sul futuro di una delle più importanti e più note aziende del padovano: le Fonderie Anselmi. Martedì ci sarà a Venezia un incontro per verificare l’impegno di Veneto Sviluppo e della Regione Veneto nel garantire la continuità produttiva dell’Azienda di Camposampiero e i 120 posti di lavoro, più quelli dell’indotto, che da questa dipendono. Un passaggio decisivo per misurare concretamente se esiste la volontà politica di intervenire per impedire un ulteriore colpo al già disastrato sistema manifatturiero del nostro territorio.
Questa mattina, sabato 7 gennaio 2017, un migliaio di persone, hanno partecipato all’iniziativa organizzata dai lavoratori della fonderia e dai sindacati dei metalmeccanici, Fiom e Fim, per dare conto della struttura produttiva e delle sue capacità. Una azienda con tutte le carte in regola per continuare a vivere, sostenuta dal suo territorio, con una importante clientela, che non può, non deve essere chiusa.
Su questo punto bisogna essere chiari, senza incertezze.
Se non ci sono offerte chiare sostanziate da concrete disponibilità da parte di privati, si deve intraprendere la via dell’intervento pubblico per riprendere in tempi brevissimi le produzioni.
I soldi ci sono!
20 miliardi sono stati stanziati, molto velocemente, per salvare le banche. 15/ 20 miliardi sono stati spesi per finanziare il jobs act e ingrassare i padroni.
E’ ora che si investa nella difesa del nostro patrimonio industriale, si mettano soldi per garantire posti di lavoro veri.
Che i soldi pubblici servano a garantire la possibilità per tutti/e ad avere un’occupazione e un reddito che permettano di vivere dignitosamente
Paolo Benvegnù, segretario regionale Rifondazione Comunista del Veneto
Giuseppe Palomba, segretario provinciale Rifondazione Comunista, Padova
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