“Hanno titolo di precedenza assoluta per l’ammissione agli asili nido comunali (il 10% nel Veneto) i figli di genitori residenti o che prestino attività lavorativa nella regione interrottamente da almeno 15 anni, nonché i bambini menomati e disabili”. Così recita il nuovo comma 4 della legge regionale del 1990 su iniziativa dei consiglieri regionali Maurizio Conte e Giovanna Negro della “lista Tosi”. L’intento discriminatorio è chiaro e viene rivendicato. Così come viene rivendicato nei bandi per l’accesso alle case popolari di molti comuni dalla destra Leghista e dai suoi alleati nel Veneto. Non si aprono nuovi asili, si lascia andare in malora e si riduce con le vendite il patrimonio immobiliare pubblico ma, si cerca di blandire l’elettorato Veneto con la precedenza assoluta. Poche case popolari, meno asili ma, precedenza assoluta. Miseria del populismo veneto che, incapace e non volendo far fronte ai bisogni sociali crescenti, alza la bandiera della guerra tra poveri per guadagnare voti. Si tiene la coperta corta per fare propaganda elettorale.
Una regione con una popolazione che invecchia progressivamente e velocemente, che vede necessariamente legato il suo futuro e la sua economia alla capacità di accogliere nuovi cittadini, non importa se migranti interni o stranieri, all’essere aperta ed inclusiva, vede la maggioranza del suo consiglio regionale votare una legge idiota che compromette il suo futuro. Miserie del populismo nostrano.
Paolo Benvegnù, segretario regionale di Rifondazione Comunista del Veneto
Comments Closed