Il governo ha fissato per il 28 maggio la data per il voto sui referendum proposti dalla Cgil su Voucher e appalti. E’ evidente che la scelta di non accorparlo con le elezioni amministrative tende a boicottare il raggiungimento del quorum. Così come è probabile che si cerchi attraverso una modifica della norma del sistema dei voucher di depotenziare la scadenza referendaria togliendo dal campo la questione più critica e sicuramente più sentita a livello di massa, e comunque focus dell’attenzione mediatica.
Rifondazione Comunista, oltre ad appoggiare con forza una campagna referendaria per “2 SI”, utilizzerà questa campagna per farne una generale sul tema del Lavoro. Comunque finisca la campagna referendaria, se si andrà a votare su uno o entrambi i quesiti, con o senza l’election day, per il PRC sarà un’occasione di severa battaglia politica contro tutte le forme di precarietà, contro lo sfruttamento della forza lavoro e per la riduzione degli orari di lavoro.
Crediamo non sia sufficiente la semplice adesione alla campagna referendaria della CGIL e il suo sostegno, peraltro necessario, partecipando e costruendo comitati anche a livello locale a partire dall’esperienza dei comitati per il NO alla deforma costituzionale.
Partiamo dal referendum per mettere a tema la questione generale della condizione del lavoro e indicare le nostre proposte programmatiche. In particolare, riteniamo necessario battere pesantemente sul tema della riduzione del tempo di lavoro, non solo quello strutturato ma del lavoro in generale, compreso quello dedicato alla cura e alla riproduzione, che grava pesantemente in particolare sulle donne con i tagli connessi al Welfare. La riduzione del tempo di lavoro necessario, possibilità dovuta all’enorme, prevedibile, aumento di produttività generato dall’applicazione delle nuove tecnologie, può provocare un aumento della massa dei disoccupati e di tutte le forme di lavoro precario e sottopagato, oppure si può trasformare nel generale miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita per tutte/i. Questa seconda possibilità è legata alla capacità di mobilitazione e di lotta delle lavoratrici e dei lavoratori. Combattere la precarietà, ridurre il tempo di lavoro.
Paolo Benvegnù, segretario regionale Prc del Veneto
Comments Closed