La scuola della Repubblica è una parte importante della società, ne costituisce un organo costituzionale secondo Piero Calamandrei.
Se ne parla poco e male, spesso a sproposito. Ad esempio, assai poco si è detto della recente approvazione dei decreti delegati della legge 107.
I testi non sono stati ancora diffusi, nonostante tocchino materie fondamentali, come il sostegno agli alunni disabili (con pesanti ricadute sulla effettiva possibilità di inclusione) e l’alternanza scuola lavoro, (che con un pacchetto così considerevole di ore obbligatorie, già ora sta comportando moltissime difficoltà agli insegnanti ed agli studenti delle scuole superiori). Molto ci sarebbe da dire su queste cose in questi giorni, ma l’unica vicenda di cui si parla nella nostra città, riguarda il caso di un’insegnante precaria transessuale.
Non conosciamo tutti i particolari della vicenda, la persona che ne è al centro, alla quale ci sentiamo comunque di manifestare la nostra solidarietà nel momento in cui é divenuta vittima di una violenta propaganda omofobica.
Condanniamo l’azione di un’organizzazione di estrema destra che è arrivata ad appendere uno striscione davanti alla scuola interessata con un linguaggio offensivo e degno della peggior tradizione maschilista e fascista.
Ci sentiamo poi di rispondere alle parole dell’assessore regionale all’istruzione, Elena Donazzan, intervenuta prontamente sulla vicenda, che un codice di comportamento per i dipendenti pubblici esiste già, che non esiste categoria maggiormente coinvolta nella partecipazione al proprio lavoro e continuamente sottoposta al confronto e valutazione, che quella degli insegnanti della scuola pubblica. È giusto parlare di tutto, di etica e di moralità con le giovani generazioni, ma ciò che ci dovrebbe distinguere dalle visioni totalitarie del passato, è la capacità di mettere al centro la persona, la sua dignità ed i suoi diritti. Da questa capacità di confronto, di dialogo e di crescita collettiva trae forza la ragion d’essere della scuola della Repubblica, di tutti e per tutti, come è disegnata nella Costituzione nata dalla Resistenza antifascista.
Questa scuola, che non ha paura del confronto, che sceglie i ponti contro i muri, che pur continuamente depredata di mezzi e risorse, continua ostinatamente il proprio compito costituzionale, dobbiamo difenderla con tutte le nostre forze e tutta la nostra intelligenza, da chi l’attacca non solo con le parole, ma anche con i fatti e i tagli pesantissimi, solo perché non ha altro orizzonte che ritornare al passato più buio che la nostra storia abbia conosciuto.
Claudia Rancati, responsabile scuola PRC Vicenza
Roberto Fogagnoli, segretario provinciale PRC Vicenza
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