Verona, giovedì 1 febbraio 2018. Contro l’ennesimo omicidio sul posto di lavoro è in corso a Verona il presidio dei lavoratori della ASO SPS di Oppeano. Maurizio Cossu, 42 anni, dipendente di una ditta esterna, è morto durante la movimentazione con un muletto di una sbarra di ferro lunga otto metri che lo ha colpito e ucciso. Si allunga una catena insopportabile! Catena di “morti di lavoro” le cui cause sono note a tutti ma che nessuno vuole spezzare. La mancanza di controlli e dell’applicazione delle norme di sicurezza, lo sfruttamento intensivo del lavoro, ormai privo di tutele, producono i loro effetti nefasti, mortali. In questa società, competizione sfrenata e logica del profitto valgono più della vita di chi lavora per portare a casa un magro salario. C’è un’unica via: rovesciare questa logica. Dobbiamo mettere al primo posto la sicurezza e la dignità del lavoro. Solo la ripresa del conflitto sociale e sindacale e la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori possono realizzare questi semplici e chiari obiettivi. ALZIAMO LA TESTA! MAI PIÙ MORTI SUL LAVORO!
Rifondazione Comunista del Veneto
Comments Closed