L’assessore regionale Coletto si deve dimettere. Le responsabilità sue e della giunta Zaia nella grave emergenza della West Nile sono evidenti. Dopo 6 decessi, decine di malati gravi e più di cento casi accertati, la Regione si decide, con evidente ritardo, di intervenire investendo quasi mezzo milione di euro per una massiccia disinfestazione, peraltro di dubbia efficacia. Ancora recentemente, abbiamo letto dichiarazioni dell’assessore alla sanità veneta Coletto che tentavano di sminuire le dimensioni dell’emergenza sanitaria in corso, con la più classica e banale delle affermazioni per tranquillizzare la popolazione: “La situazione è sotto controllo”. Purtroppo, i fatti e le scelte successive dimostrano il contrario. Ancora nel 2010, Rifondazione Comunista aveva indicato proprio all’attuale assessore alla sanità la necessità di intervenire con efficacia per impedire lo sviluppo delle zanzare portatrici della West Nile. Indicammo già allora come indispensabile la disinfestazione delle zone a rischio in primavera per impedire lo sviluppo delle larve; intervento radicale ed il solo realmente efficace per debellare le zanzare portatrici del contagio e della malattia. Naturalmente non è stato fatto nulla. Come per l’inquinamento da Pfas, ancora una volta si interviene quando le emergenze sanitarie si manifestano in tutta la loro drammatica evidenza, quando non è più possibile fare diversamente.
Rifondazione Comunista – Veneto
Paolo Benvegnù, segretario regionale Prc
Guglielmo Brusco, già assessore alla sanità della provincia di Rovigo
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