Lunedì 12 novembre 2018, l’europarlamentare di Rifondazione Comunista e del gruppo GUE Eleonora Forenza, è intervenuta in aula a Strasburgo per portare l’attenzione sui danni ingenti, a cose e persone, che la terribile ondata di maltempo ha provocato sull’Italia nei giorni scorsi.
In Italia, circa 2 milioni di persone vivono in zone soggette ad alto rischio alluvionale; 6 milioni di persone in zone a rischio medio e ben il 91% dei comuni è soggetto a rischio combinato alluvioni-frane. A fronte di tutto questo, e non solo, ciò che è accaduto nel bellunese è di una gravità che assume i contorni dell’irreparabile.
Il dissesto idrogeologico, piaga di questo paese costantemente ignorata e messa all’ultimo posto nell’intervento delle istituzioni, si affianca a situazioni drammatiche per la popolazione, senza luce, senza acqua, privata della possibilità di muoversi, di sostenersi e di sostenere il patrimonio agricolo, turistico e l’allevamento locali.
In mezzo a tutto questo, Terna farà passare un elettrodotto esterno, cavi e pilastri ad impattare ulteriormente un territorio messo a dura prova, con la sola voce del Prefetto che si leva a chiederne l’interramento.
“Chiediamo investimenti pubblici, risorse immediate per i paesi in ginocchio, anche dall’Europa e non grandi opere che distruggono i territori ed alimentano il profitto”,-questa la richiesta del Partito della Rifondazione Comunista, esposte dalla responsabile nazionale ambiente Elena Mazzoni.
Inaccettabile l’ipocrisia del ministro dell’interno Salvini che si reca in visita alle popolazioni alluvionate e scarica le responsabilità su altri, in una Regione dove la Lega governa da più di venti anni.
“Non servono condoni, TAV, Pedemondata, elettrodotti esterni, servono risorse per i comuni che si impegnano a combattere gli abusi edilizi, servono investimenti per la messa in sicurezza del territorio, quella è la grande opera di cui abbiamo bisogno”, chiude il segretario regionale del Prc Paolo Benvegnù.
In attesa di una risposta dall’Europa e dal Governo italiano che, quando non tace se la prende con gli “ambientalisti salottieri”, il Partito della Rifondazione Comunista continuerà a vigilare e a presidiare i territori, nel rispetto della natura e dell’uomo.
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