Questa mattina (venerdì 16/11) mi sono recato a Palazzo Moroni, municipio di Padova, per ascoltare la conferenza stampa del professor Foresta, andrologo di fama mondiale, sull’inquinamento da Pfas e le sue conseguenze. Ero accompagnato da un medico e ricercatore dell’università di Padova.
Con le sue slides e con il linguaggio secco dello scienziato, il professor Foresta ha illustrato i risultati della ricerca condotta dalla sua équipe sulla relazione tra i Pfas (composti perfluorati) e la produzione di testosterone (ormone sessuale).
La ricerca scientifica ha dimostrato che i Pfas diminuiscono negli individui di sesso maschile la produzione di testosterone fino al 40%. Questa enorme diminuzione, fin dalla fase embrionale, ha conseguenze nello sviluppo dell’apparato riproduttivo maschile ma anche nel resto della struttura fisica. Si riduce anche il perineo (10%), così come la produzione di testosterone e di spermatozoi. Questi fenomeni sono evidenziati da una ricerca su un campione di 200 giovani maschi, figli di donne nate negli ’70: epoca in cui iniziò questa particolare forma di inquinamento. Tutte le donne esaminate erano residenti nelle zone interessate dagli sversamenti inquinanti nelle falde acquifere.
E’ bene ricordare, ogni volta, che già alla metà degli anni ’90 Rifondazione Comunista denunciò la gravità dell’inquinamento causato dalla Miteni e dai suoi Pfas. Le nostre denunce iniziarono nel Consiglio provinciale di Vicenza, e proseguirono in Consiglio regionale.
Gran parte della responsabilità di quello che è accaduto, e accade tuttora, è della classe dirigente che ha governato e che governa il Veneto e la provincia di Vicenza. La Lega ed il centrodestra fingono, da decenni, di non vedere e non sentire. Non hanno voluto dare ascolto alle denunce provenienti da molte parti, difendendo i padroni finché hanno potuto, contro la salute delle cittadine e dei cittadini.
Paolo Benvegnù, segretario regionale di Rifondazione Comunista – Veneto
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