È morto Marian Bratu, seconda vittima dell’incidente sul lavoro del 13 maggio scorso alle Acciaierie Venete.
La solidarietà e le condoglianze delle Compagne e dei Compagni di Rifondazione vanno ai familiari, agli amici, ai colleghi delle vittime. Chiediamo che sulle responsabilità venga fatta chiarezza, e che i responsabili paghino.
Ma questo non basta. Siamo stanchi di piangere caduti sul lavoro. Basta con le solidarietà pelose e gli articoli lacrimosi solo dopo le morti più eclatanti e crudeli. Vogliamo che le leggi, che pure esistono, vengano fatte rispettare prima che le tragedie si verifichino. Vogliamo che gli organismi di controllo vengano dotati del personale, dei mezzi e del denaro necessari a svolgere la loro opera di prevenzione evitando gli incidenti. Basta appalti, esternalizzazioni, contratti a termine e precari che consentono di far lavorare in luoghi pericolosi persone non formate, impreparate, non adeguatamente attrezzate. Basta orari, turni, organizzazione del lavoro, innalzamenti dell’età pensionabile, che in nome della massima produttività espongono lavoratori stanchi a rischi inaccettabili.
Si lavora per vivere, non si vive, e tanto meno si muore, per lavorare.
Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Padova
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