Ieri, 16 aprile, su molti quotidiani locali, è stata riportata la notizia Ansa secondo la quale l’ARPAVeneto, l’agenzia regionale per l’ambiente, ha riscontrato nel fiume Po la presenza di C6O4, ovvero inquinanti Pfas di nuova generazione.
Il governatore Zaia ha colto al balzo l’occasione per indossare la casacca del primo difensore dell’ambiente e per scaricare sul piano nazionale la questione dei Pfas.
Citiamo testualmente dal comunicato ANSA; il virgolettato è del presidente della regione: “È la conferma che la questione Pfas interessa tutto il paese, è una primaria questione ambientale nazionale… Invitiamo quindi il ministero dell’ambiente a muoversi sulla linea già tracciata dalla nostra regione, ponendo limite zero”.
Avendo ben compreso che la questione ambientale ha assunto una potente centralità politica e che non basta più abbaiare contro i profughi per ottenere consenso; consapevole che i fatti lo inchiodano a gravi responsabilità politiche e amministrative nella micidiale sequenza di primati del Veneto [prima regione italiana per consumo di suolo, prima regione per tumori tra le giovani generazioni, prima per le morti sul lavoro] Zaia cerca di occultare le responsabilità gravissime, sue e del centrodestra che da 25 anni governa la regione. Lui, come si suol dire, “calcia la palla in tribuna” chiamando in causa il governo nazionale, confidando che i Veneti dimentichino decenni di inerzia complice nell’inquinamento da Pfas, nonostante le innumerevoli denunce dei comitati, dei medici del territorio, di Rifondazione Comunista e dei comitati ambientali.
Zaia è furbo, cerca di ripetere l’operazione che gli è riuscita con le banche venete, di cui ha difeso fino all’ultimo i dirigenti amici, per poi – scoppiato il bubbone – scaricare le responsabilità sul governo e sulla banca centrale.
Ma nonostante la propaganda, gli innumerevoli servi di cui dispone, i sicofanti su libro paga della regione, in servizio permanente nell’attività di occultamento della verità, I FATTI RESTANO FATTI. Il Veneto, per responsabilità sua e delle forze politiche che lo sostengono, è la regione più pericolosamente inquinata in Italia, con rifiuti industriali tossici interrati ovunque, con acque velenose in almeno un terzo del territorio.
È sicuro che prima o poi ci sarà un prezzo da pagare! È sicuro che adesso sono i cittadini e l’ambiente a pagarlo!
Elena Mazzoni, responsabile nazionale ambiente del PRC-SE
Paolo Benvegnù, segretario regionale PRC-SE del Veneto
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