A cura della Regione Veneto e del suo ufficio statistico, è stato pubblicato il “Bollettino socio-economico del Veneto” per il 2018. Impegni legati alla campagna elettorale per le europee ci hanno distratto dalla sua lettura. Ci è capitato fra le mani cercando dati sulle tendenze dell’economia regionale. Tuttavia, si è rivelato un semplice e banale strumento utile, forse, solo alla propaganda di Zaia.
Le performances non straordinarie dell’economia veneta vengono diffuse e comparate con il quadro dell’economia nazionale. Qualche decimale di crescita in più nelle esportazioni, nel prodotto interno lordo, nell’occupazione, peraltro in larga parte dovuta a contratti precari, vengono sottolineati a conferma della qualità della governance politica ed economica della nostra regione. E’ propaganda elettorale per Zaia e compagnia cantando…
Peccato che nelle tabelle socio economiche del Veneto non ci siano altri e più interessanti dati, e anche questi andrebbero diffusi, per rendere almeno più credibile la pubblicazione dell’ ufficio statistico. Per esempio i dati sul consumo di suolo (asfalto e cemento) per cui siamo primi in Italia; i dati sull’inquinamento delle acque, sull’interramento dei rifiuti tossici nelle cave, nelle campagne, nei sedimenti stradali; i dati sull’incidenza dei tumori nei genitali maschili, primi in Europa nella fascia tra i 14 e i 50 anni.
Insomma, ne verrebbe fuori una straordinaria sequenza di primati che in un vero bollettino socio economico del Veneto farebbero la loro bella figura o quantomeno darebbero una descrizione più coerente della realtà della nostra regione. Mostrerebbero alle cittadine e ai cittadini la semplice verità del connubio tra la Lega+centrodestra e una imprenditoria in larga parte cresciuta nella logica predatoria, nella logica del massimo sfruttamento del lavoro e della natura. Ma tutto ciò emerge tuttora con difficoltà. Ci vorrà ancora del tempo. Ma il disastro che è stato prodotto nella nostra terra, con un prezzo altissimo che pagano le nuove generazioni e pagheranno ancora di più quelle future, porterà alla necessaria resa dei conti.
I cosiddetti “amici del popolo” si dimostrano ancora una volta, come è spesso accaduto nella storia, i suoi peggiori nemici. Aspettiamo fiduciosi il prossimo “Bollettino socio-economico del Veneto”.
Paolo Benvegnù, segretario regionale Rifondazione Comunista del Veneto
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