Antifascismo, In Evidenza

Daniela Ruffini contro l’uso di sale comunali da parte di chi non rispetta la Costituzione

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SCONTRO POLITICO SU MAZÓLA E GIRALUCCI

Neo-fascisti in Comune Insorge Daniela Rufflni «Evento inaccettabile» «Ci sono tutte le condizioni per impedire questa iniziativa, che è incompatibile con i regolamenti comunali. Chiedo al sindaco di intervenire». È netta la posizione di Daniela  Ruffini, consigliera comunale di Coalizione civica (sponda “La sinistra”), contro la presentazione del libro a fumetti sulla storia di Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci, in programma venerdì 14 giugno in Comune. Il volume, scritto da Fabio Ragno con i disegni di Francesco Bisaro e la supervisione di Mario Bortoluzzi (storico esponente dell’estrema destra padovana nonché padre del leader di Casapound in città), è pubblicato da “Ferrogallico”, una casa éditrice di chiara impronta nera, legata ad “Altaforte”, cioè l’editore escluso dalla Fiera del libro di Torino. Ci sono tutti gli elementi perché scoppi la polemica e si rafforzino le contrapposizioni. «Mi pare evidente che ci sia la volontà di aggirare una norma, approvata dal consiglio comunale, che impone il rispetto della Costituzione, che questi personaggio considerano carta straccia», attacca Ruffini. E la cosiddetta dichiarazione di anti-fascismo che devono sottoscrivere tuttì coloro che chiedono una sala comunale. Tranne i consiglieri comunali che le usano perla loro attività politica. In questo caso è stato il consigliere della lista Bitonci Davide Meneghini ad aver inoltrato la richiesta agli uffici: «Non capisco perché si faccia strumentalizzare in questo modo. Fa da specchietto per le allodole ai fascisti», sottolinea Ruffini. «Che questi personaggi sottoscrivano la fedeltà alla Costituzione antifascista – prosegue -E indecente se l’amministrazione fa finta di non vedere e mette la testa sotto la sabbia». Dal canto suo Marco Canicci, editore di “Ferrogallico”, respinge ogni intento provocatorio : «Siamo una casa éditrice autonoma e indipendente. Certo di destra ma non legati a nessun partito, neppure a Casapound – sottolinea – Nel 45esimo anniversario dell’uccisione di Mazzola e Giralucci da parte delle Br era ovvio che volessimo raccontare la loro storia e portarla nella sede istituzionale di Padova, cioè il Comune. La polemica c’è solo perché la sinistra non ha fatto i conti con il proprio passato. Allora si arrampicano in anti-storiche e odiose difese d’ufficio. E quando hanno la forza istituzionale intervengono con la censura. Speriamo non sia questo il caso». — C.MAL.

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