Giocare sull’equivoco è criminale.
Non contestiamo la presentazione del libro a fumetti “Brigate rosso sangue” per il suo contenuto, peraltro lontano da ogni intento di esame storico obiettivo dei fatti di cui parla, tanto che anche alcuni familiari delle vittime correttamente se ne dissociano, e neppure per negare la gravità del fatto storico in sé, gli omicidi non sono, non possono essere, uno strumento di lotta politica.
Contestiamo che ad una casa editrice la cui ideologia fascista è stata stigmatizzata (da associazioni, partiti, cittadini), fino ad impedirne la presenza alla Fiera del libro di Torino, si consenta la presentazione del libro in una sede istituzionale, il municipio, la cui legittimità, piaccia o meno, discende dalla Resistenza antifascista. Ed in una città che ospita l’Università medaglia d’oro per la Resistenza.
La forza politica che da spazio alla ennesima provocazione fascista, facendosi carico della richiesta della sala attraverso un consigliere comunale e partecipando all’iniziativa con un senatore, si assume la responsabilità di dare spazio a questi provocatori, e prova di esserne sodale e complice.
Rifondazione Comunista Padova
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