Le notizie odierne sulle cause che potrebbero avere causato il deragliamento del tram, qualche giorno fa, confermano quanto abbiamo sempre detto, anche sulla scorta di ciò che ci riferiscono i lavoratori, sulla scarsa manutenzione dei mezzi (non solo del tram) di Busitalia che svolgono il servizio pubblico a Padova. Decine di micro guasti e piccoli incidenti che non fanno notizia, tranne quando sono clamorosi o procurano danni, finora per fortuna molto limitati, a persone, ma che causano frequenti disservizi e ritardi che pesano sugli utenti e sui lavoratori.
E se si parla di sicurezza a ciò si devono aggiungere condizioni di lavoro (mezzi spesso vetusti, turni spezzati, orari non rispettabili per le condizioni del traffico, impossibilità frequente persino di andare al bagno…) che certo non aiutano i lavoratori a mantenere le condizioni di integrità psicofisica e concentrazione necessarie a rendere sicuro ed efficiente il servizio in ogni condizione.
Il problema vero è la privatizzazione del trasporto. Il bilancio costi/benefici di un servizio pubblico non può essere basato solo sulla necessità di produrre un profitto per gli azionisti. Ai privati non compete inserire nel loro ragionamento considerazioni più generali come i benefici che deriverebbero da una gestione diversa, e forse più costosa, in termini di minore traffico, minore inquinamento, minori malattie da smog, minori ritardi e disservizi che hanno ricadute, ad esempio, sui tempi di trasferimento da e per il lavoro, ed anche sui ritardi di arrivo al lavoro medesimo, per molti cittadini. Ai privati interessa solo produrre bilanci remunerativi per gli azionisti.
Anche per questo dicevamo e continueremo a dire che il trasporto pubblico (come ogni altro bene comune, per esempio l’acqua e i rifiuti) non avrebbe mai dovuto essere messo sul mercato e continueremo a batterci perché sia rimunicipalizzato.
Rifondazione Comunista – Padova
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