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Ancora morti sul lavoro!

IERI 12 settembre: 4 morti in una azienda agricola in provincia di Pavia
OGGI 13 settembre : 1 morto in una azienda agricola Casatenovo (Lecco)
2019 oltre 600 morti la media di tre morti sul lavoro al giorno

Non ci dicano che si tratta di una tragica fatalità!

Adesso ci aspettiamo una lunga sequela di dichiarazioni di cordoglio, richieste al governo di intervenire: come ogni volta che accade, fino alla prossima tragedia.
È  del tutto evidente che dietro la lunga catena di morti sul lavoro, di omicidi bianchi che quasi giornalmente si ripetono c’è la logica di una competizione sempre più aspra che non tollera riguardi né per il lavoro né per la natura.
Il lavoro diventa più pericoloso perché aumenta lo sfruttamento, perché le giornate lavorative diventano sempre più lunghe, perché non ci sono controlli e dilagano precarietà e bassi salari.

A questa situazione si può rispondere solo con la ripresa del conflitto e delle lotte per ridare dignità e tutela al lavoro.

Non bastano  dichiarazioni,  richieste di interventi ai  governi  che si  succedono mentre nulla cambia, mentre le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori continuano a peggiorare.

Serve uno sciopero generale che denunci apertamente e chiaramente che la situazione è intollerabile, uno sciopero per chiedere abrogazione del jobs act e di tutte le leggi che producono precarietà, per un aumento generalizzato dei salari, per la abrogazione della legge Fornero e per pretendere che finalmente si attuino i controlli nelle aziende aumentando nella misura necessaria il personale degli enti preposti.

Partito della Rifondazione Comunista
Comitato regionale Veneto
13 settembre 2019

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