E’ ingiustificabile la decisione di revocare la sospensione dell’ordine di carcerazione a Nicoletta Dosio che, ricordiamo, non ha chiesto nessuna misura alternativa al carcere. La Procura Generale di Torino ancora una volta dà dimostrazione dell’ossessione repressiva contro il movimento NoTav.
Nicoletta ha 73 anni. E’ stata condannata lo scorso novembre, insieme ad altri 12 compagni, per una manifestazione di protesta pacifica del 2012, davanti ad un casello autostradale. Una professoressa di greco e latino della Val di Susa è considerata talmente pericolosa da revocare la sospensione dell’esecuzione di una condanna già palesemente abnorme.
Chi conosce Nicoletta, e siamo in tante/i, sa bene che affronta anche questa prova con serenità e determinazione. Ma non per questo possiamo accettare questo arresto insensato.
E’ inaudito, intollerabile che Nicoletta, di cui tutti conoscono dignità, coerenza e animo pacifico, sia stata tradotta in carcere. La sua unica colpa, imperdonabile, al pari di molti altri attivisti denunciati o arrestati nel corso di questi mesi e anni, è di essere irriducibilmente NoTav, di continuare ad anteporsi alla realizzazione di un’opera affaristica, inutile, dissipativa di colossali somme di denaro pubblico.
Rifondazione Comunista chiama tutti i suoi iscritti e simpatizzanti a partecipare o a promuovere, nelle prossime ore e nei prossimi giorni, iniziative unitarie su tutto il territorio nazionale perché sia restituita piena libertà a Nicoletta e a tutte le persone sottoposte ingiustamente a misure restrittive.
La lotta contro il Tav non si fermerà. Meritano un grande ringraziamento i cittadini di Bussoleno che stanno bloccando l’auto dei carabinieri in strada, in questo momento, dimostrando di quali valori di solidarietà sia testimonianza la resistenza popolare della Val di Susa contro un mega-affare devastante.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista
Ezio Locatelli, segretario provinciale Rifondazione Comunista Torino
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