L’anticipazione dello sciopero della Scuola, indetto dai Sindacati Confederali della scuola e da Gilda e SNALS, dal 17 al 6 marzo, in particolare sul problema del precariato, ci appare una scelta sbagliata perché entra, oggettivamente, in rotta di collisione con la sciopero internazionale proclamato dal movimento “Non Una di Meno” per il 9 marzo.
Una data decisa da tempo e che ricorre, già da qualche anno intorno a l’8 marzo, che impegna, ancora una volta, il movimento contro la violenza sulle donne e contro le discriminazioni.
Nonostante l’impegno, assunto subito dopo la sua elezione, da parte del segretario della CGIL di discutere sulle proposte del movimento e prendere una decisione sull’adesione allo sciopero successivo, non è stata aperta all’interno della CGIL nessuna discussione al riguardo. Arriva invece l’indizione dello sciopero per il 6 marzo della scuola a ridosso della data da tempo decisa da NUDM, uno sciopero che indebolisce entrambi i fronti, in una situazione in cui la condizione precaria del lavoro, che tocca tutte le categorie di lavoratrici e lavoratori si inserisce in un quadro di crescente violenza contro le donne, di femminicidi, di omofobia.
Rifondazione Comunista si unisce alla richiesta di Non Una di Meno e di molte iscritte alla CGIL, affinché lo sciopero del 6 sia spostato al 9, per ricomporre nel conflitto ciò che nella società è unito e rispondere così alle istanze di un movimento che attraversa le frontiere in nome della libertà e dell’uguaglianza.
Loredana Fraleone, responsabile PRC Scuola Università e Ricerca
Rosa Rinaldi, segreteria nazionale Rifondazione Comunista
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