Mentre cresce l’allarme e non si ferma la diffusione del virus, si emanano decreti ogni giorno più restrittivi per contenere il contagio, nel Veneto centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori varcano i cancelli delle fabbriche come se continuare a costruire navi o produrre frigoriferi rappresenti oggi una necessità inderogabile. È del tutto evidente che non è così.
Mentre vanno mantenute le attività indispensabili, ed è perfino ovvio dirlo, con la più rigida applicazione delle norme di tutela per chi deve svolgerle, vanno immediatamente interrotte tutte le attività di produzione e i servizi non necessari, garantendo un reddito a tutte le lavoratrici e i lavoratori, indipendentemente dalle tipologie di contratto.
Il governo deve immediatamente attivare le risorse necessarie, a cominciare da quelle per la cassa integrazione e i decreti conseguenti, perché sia immediatamente esigibile.
Il diritto alla salute e l’emergenza sanitaria non si fermano davanti ai cancelli delle fabbriche e dei posti di lavoro.
Rifondazione Comunista Veneto
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Sciopero contro il contagio. Domani a Fincantieri Muggiano. Vanno fermate tutte le attività lavorative non essenziali!
Oggi l’azienda ha comunicato alla RSU della Fincantieri di Muggiano (La Spezia) che un lavoratore da giorni ricoverato risulta contagiato dal coronavirus. La RSU ha immediatamente indetto per domani uno sciopero di 8 ore con la richiesta dell’interruzione dei lavori e l’avvio della procedura per la cassa integrazione.
Proprio l’altro ieri come Rifondazione Comunista avevamo fatto un esposto al Prefetto e alla Direzione Provinciale del Lavoro a seguito di segnalazioni di lavoratori evidenziando che nei cantieri navali che occupano più di 3000 lavoratori vi erano situazioni completamente in contrasto con i recenti dettami normativi emergenziali per contrastare il diffondersi del Coronavirus, sia nei luoghi angusti delle navi dove si svolgono le lavorazioni, nei locali mensa, ma anche a bordo dei mezzi pubblici che trasportano operai da e per il lavoro.
I lavoratori fanno bene a scioperare per la salute e contro il diffondersi del contagio ovunque non siano garantite le condizioni che vengono raccomandate ai cittadini. Il contagio si combatte consentendo a lavoratrici e lavoratori di non essere involontari veicoli del contagio.
La Costituzione garantisce il diritto alla salute e non si può fermare davanti ai cancelli delle fabbriche, dei call center, delle aziende. Purtroppo ovunque non sono state finora garantite misure prevenzione e governo e regioni non hanno attivato controlli adeguati. Abbiamo messo sul nostro sito a disposizione un vademecum di tutela del lavoratore dal rischio biologico.
Rifondazione Comunista chiede al governo di sospendere le attività in tutte le aziende e le fabbriche che non si considerino essenziali. E bisogna farlo su tutto il territorio nazionale se si vuole fermare il contagio. I cinesi lo hanno fatto.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
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