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L’evasione fiscale ai tempi del coronavirus

In tutte le sue quotidiane conferenze stampa, Luca Zaia non perde occasione nel sottolineare la grande generosità degli imprenditori veneti nel donare fondi per la lotta alla pandemia. Non abbiamo alcun dubbio che i soldi in questo momento siano utili e ogni donazione vada accolta con favore. Tuttavia, Zaia non ha mai speso una parola di condanna  sulla necessità di contrastare una evasione fiscale che nel Veneto raggiunge i 10 miliardi di euro.

Le lavoratrici ed i lavoratori dipendenti, le pensionate e i pensionati che pagano le tasse fino all’ultimo euro si chiedono quanti investimenti nella sanità, nel sociale, nella tutela dell’ambiente si potevano fare in questi anni anche solo recuperando la metà delle tasse evase ed eluse. Questo punto fondamentale non esiste proprio nelle dichiarazioni del per il resto prolisso Zaia. Certamente dovrebbe pronunciare parole poco gradite a una fetta importante del suo elettorato.

Allora le diciamo noi. Dalla pandemia e dalla crisi che ne consegue si esce solo con grandi investimenti e l’Europa deve fare la sua parte. La Bce deve comportarsi esattamente come la Fed degli Stati Uniti: immettendo denaro nella economia e nella società senza creare nuovo debito a favore della speculazione finanziaria. Nella situazione eccezionale in cui siamo, ciò è permesso perfino dallo statuto della Bce.

Detto questo è intollerabile che mentre si chiede a tutti di fare gravi sacrifici, mentre si allunga la lista dei decessi e si esaltano le virtù dei veneti, non si spenda nemmeno una parola di condanna contro chi sottrae e ha sottratto risorse enormi alla comunità indebolendo il sistema del Welfare e le capacità di intervento in una situazione gravissima come questa.

È un punto decisivo per il prossimo futuro e per la ripresa. Nessuna zona franca può essere concessa.

Oggi non è ancora il momento di fare un bilancio, ma presto lo faremo. Perché al di là delle chiacchiere e anche di alcune cose giuste fatte dalla giunta regionale, e sopratutto nelle scelte dei suoi collaboratori scientifici, restano i tagli fatti alla sanità pubblica, i tagli degli ospedali e delle terapie intensive, di cui la Lega nel Veneto è sicuramente responsabile e che sono figlie non solo delle politiche di austerità, ma anche di una grave penuria di fondi dovuta ad una imponente evasione ed elusione fiscale sempre tollerata e molto spesso giustificata.

Rifondazione Comunista Veneto

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