Chiediamo la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del Consorzio Zip e trasparenza nel processo di liquidazione dell’ente.
Il fatto che il primo atto rilevante nel processo di liquidazione del Consorzio Zip, malauguratamente avviato da Provincia e Camera di commercio, e con la passiva acquiescenza del Comune di Padova e della sua maggioranza, con l’unica eccezione della consigliera Ruffini, sia stato il licenziamento di due dirigenti. E’ inaccettabile.
Lo è innanzitutto perché priva l’ente, in una fase così delicata, dell’esperienza di persone le cui conoscenze, maturate in anni di lavoro presso il consorzio, sarebbero state sicuramente utili ad aiutare affinché questa sciagurata liquidazione avvenisse almeno garantendo che gli interessi della città fossero per quanto possibile garantiti.
Lo è anche perché ha tutta l’apparenza, almeno in un caso, di una rappresaglia contro i lavoratori che si sono, nella loro larga maggioranza, schierati contro la liquidazione, fornendo, anche con i loro rappresentanti sindacali, solide motivazioni, che vanno bene al di là della semplice difesa dei posti di lavoro.
Che il problema del Consorzio Zip risiedesse nel costo dei dipendenti, è ampiamente smentito dall’esame dei bilanci, e che per la città sia indispensabile mantenere un controllo pubblico sullo sviluppo delle attività industriali, non solo nel territorio della Zip ma almeno, intanto su quello, appare a noi evidente.
Già il fatto che si sia deciso di rimandare sine die l’esame di questa necessità e che nel frattempo si proceda alla liquidazione di quello che poteva e doveva diventare lo strumento base di tale controllo, evitando per di più un ampio dibattito pubblico sul tema, che pure era stato chiesto, è una decisione politica (e non economica: prima si stabilisce se uno strumento è utile e poi, se la risposta è positiva, si cercano i fondi per realizzare il progetto, e non viceversa…) che ricade su chi l’ha presa o comunque avallata.
Noi, che siamo stati sempre contrari alla dismissione, chiediamo che ora, almeno, la liquidazione avvenga nella massima trasparenza e nel pieno rispetto degli interessi della città, e tutelando le lavoratrici e i lavoratori del consorzio.
Chiediamo inoltre che venga immediatamente avviata una discussione pubblica sugli strumenti di cui il Comune dovrà dotarsi per mantenere un ruolo attivo nella pianificazione del futuro produttivo della città.
Partito della Rifondazione Comunista – segreteria provinciale di Padova
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