In Evidenza

VOGLIAMO UN TRASPORTO PUBBLICO LOCALE “SICURO”!

Sulla stampa cittadina (Gazzettino di domenica 24 maggio, per esempio) i lavoratori di BusItalia Padova hanno posto due questioni importanti.
La prima è quella della sanificazione dei mezzi e dei possibili pericoli connessi ai mezzi, quali il tram, sigillati ed areati solo mediante l’impianto di aria condizionata.
Dal punto di vista scientifico la questione è ancora discussa, ma le ricerche sulla vicenda della Pacific Princess (la nave da crociera sulla quale il Covid-19 si è diffuso rapidamente in una comunità “chiusa”) indicano la possibilità che l’impianto di aria condizionata abbia contribuito a “aiutare” il virus aumentando, grazie ai flussi d’aria, il suo raggio d’azione.
Di fronte a questa possibilità dovrebbe valere il principio di precauzione: quello stesso che, se privilegiato rispetto a quello della riduzione della spesa, ad esempio, nelle scelte sul numero di posti in rianimazione da mantenere permanentemente disponibili negli ospedali, avrebbe con ogni probabilità contribuito a diminuire nettamente il numero di vittime della pandemia. In altre parole, nel dubbio bisognerebbe privilegiare mezzi che non dipendano dall’aria condizionata per l’areazione rispetto a quelli come il tram.
Naturalmente a ciò dovrebbero affiancarsi cicli di sanificazione ben più frequenti di quelli in atto, che al momento risultano sostanzialmente al più giornalieri almeno per i mezzi su gomma.
La seconda questione è quella della separazione, sui veicoli, dei conducenti dai passeggeri.
Il problema non si pone solo in termini di salvaguardia della salute dei lavoratori, che pure deve essere tra le preoccupazioni principali, ma riguarda anche i passeggeri. È evidente infatti che se l’autista è esposto al possibile contagio di molti passeggeri che gli passano vicino, rischia anche di divenire a sua volte fonte di contagio per i medesimi passeggeri.
Diviene allora più che ragionevole la richiesta di isolare il posto di guida meglio che con i semplici nastri bianco/rossi, cosa che peraltro è già stata fatta, con metodi a basso costo (strutture provvisorie di pannelli di plastica e tessuto), in altre città anche venete, come pure quella dell’uso di mezzi a 3 porte, che consentano di rispettare le disposizioni relative all’ingresso e all’uscita dei passeggeri senza far passare i passeggeri stessi troppo vicino al conducente.
Da parte nostra non possiamo che ricordare ancora una volta che, al momento della “privatizzazione” del servizio, a noi che ci opponevamo fu detto che la presenza del Comune nella società di gestione con una quota consistente avrebbe consentito di garantire l’interesse pubblico. È ora che l’efficacia di questo “controllo” venga dimostrata, per cancellare i sospetti che il mantenimento in cassa integrazione di un non trascurabile numero di conducenti, l’uso di mezzi a gasolio (i famosi 2 porte) invece di quelli a metano, i guasti del tram ecc. ecc., dipendano dall’anteposizione di criteri economici a quelli di efficienza del pubblico servizio.
Giuseppe Palomba, segretario provinciale Prc Padova
PS – Pare che oggi, lunedì 25, si siano guastati 4 tram: due per problemi all’aria condizionata e due per problemi ai freni. Pare, inoltre, che i promessi interventi di sanificazione del tram ad ogni sosta tecnica al capolinea Guizza a tutt’oggi non siano stati garantiti. Se queste notizie risultassero confermate diventerebbe difficile sostenere che le critiche dei lavoratori e le nostre sono infondate…

Comments Closed

Comments are closed. You will not be able to post a comment in this post.