Quello che era ampiamente prevedibile è successo. Le migliaia di lavoratrici e lavoratori costretti a muoversi con i mezzi di trasporto pubblico non lo hanno fatto in condizioni di sicurezza. Le foto che alleghiamo sono odierne, su autobus e traghetti del Veneto. Tutte le chiacchiere sulla fase 2 mostrano la loro totale inconsistenza.
Le responsabilità di questo sono di chi ha voluto forzare sui tempi di uscita dal lockdown. Le responsabilità sono del governo, delle società di trasporto che hanno ridotto le corse, delle amministrazioni comunali.
Nelle piccole fabbriche non sindacalizzate ci aspettiamo anche di peggio. Perciò abbiamo chiesto ai nostri compagne/i di monitorare la situazione nei trasporti e nei luoghi di lavoro.
Siamo di fronte alla irresponsabilità e siamo molto preoccupati.
Ma siamo anche assolutamente determinati a inchiodare sul piano della responsabilità penale tutti i soggetti responsabili della mancata applicazione delle leggi che tutelano la salute. Un DPCM è un atto di natura amministrativa, ma ci sono leggi ben più cogenti che riguardano la salute di chi lavora, delle cittadine e dei cittadini. Lo ha scritto pochi giorni fa la procura di Genova.
Gli sportelli sociali di Rifondazione Comunista sono pronti a raccogliere le denunce.
Rifondazione Comunista – Veneto
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