Abbiamo assistito in diretta alla risposta quanto meno elusiva del Presidente della Regione, in conferenza stampa, al bravo cronista che gli chiedeva come fare la campagna elettorale e, prima ancora, come raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni regionali.
L’onorevole Zaia dovrebbe sapere che per presentarsi non basta una graziosa concessione del Sovrano ma, per una forza non presente in Consiglio, ci vogliono 12.000 firme autenticate in sette province, in un mese: esattamente il quadruplo di quelle richieste per la presentazione alle scorse elezioni politiche.
Né basta la firma di un consigliere regionale uscente perché, come specificato dalla legge elettorale regionale, quest’ultimo deve avere costituito un gruppo e ha il potere di decidere il nome della lista che si presenta. Non ci sono scorciatoie: o la maggioranza regionale cambia la legge e mette in condizioni, almeno teoricamente, di competere più liste per le elezioni o aumenterà ancora la disaffezione e, con essa, l’astensione.
Ricordiamo che il PRC/SE è una forza politica organizzata che rispetta tutte le norme statali sul funzionamento dei partiti. Per questo ci sono oltre 56.000 persone in Italia che, nonostante l’oscuramento mediatico nazionale, hanno sottoscritto il finanziamento volontario del 2×1000 a favore del Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea.
Paolo Benvegnù
segretario regionale PRC – Veneto
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