Sabato 13 marzo, a Padova, si terrà una manifestazione contro il progetto di una quarta linea per il locale inceneritore e, più in generale, per proporre e sostenere un diverso modello di gestione dei rifiuti per la città, per la regione e oltre.
La gestione dei rifiuti è su scala locale, nazionale ed internazionale un settore con grandi interessi in gioco. Che sia in grado di produrre lauti profitti è dimostrato sia dal fatto di essere stato oggetto delle più aggressive politiche di privatizzazione, sia dalle infiltrazioni della criminalità organizzata, più volte sancite da sentenze della magistratura.
D’altro canto, è anche un settore centrale per le politiche ambientali. Le scelte fatte in questo campo sono prodotto ed evidenziatore del sistema economico e sociale che si vuole impostare e sostenere in ogni Stato.
Per quanto riguarda l’inceneritore di Padova, Hera, società mista ma a maggioranza privata che lo possiede, tra le tante argomentazioni fumose e discutibili, una cosa però la dice chiaramente: il suo scopo è aumentare la propria capacità di bruciare rifiuti per produrre energia, e dunque profitti: capacità di incenerimento al momento sottodimensionata rispetto alla quota che la regione permetterebbe in teoria.
Ciò a prescindere dalle ricadute sull’ambiente e sulla salute dei cittadini, la cui asserita trascurabilità è tutta da dimostrare, ma anche a danno di un modello alternativo di raccolta differenziata spinta, di riciclaggio e di economia circolare, più rispettoso dell’ambiente e degli interessi della collettività, ma meno redditizia, almeno nell’immediato.
In questa partita, gli enti pubblici hanno un ruolo ambiguo. Sono soci di minoranza in Hera e in altre società miste; godono dei profitti che si generano ma anche dell’alibi di non avere il controllo, la maggioranza azionaria, in società che, in quanto spa, hanno il dovere di produrre dividendi per gli azionisti, non di perseguire il bene comune.
Questa situazione vale naturalmente anche per altri settori: ad esempio il trasporto pubblico e la sanità, per la sua crescente parte privatizzata.
Rifondazione Comunista partecipa alla manifestazione di domani perché da sempre si oppone alle scelte politiche bipartisan che ci hanno condotto sin qui, sia per quanto riguarda i casi specifici quale la quarta linea e l’inceneritore padovano nel suo complesso, sia per quanto riguarda le più generali scelte di privatizzazione dei servizi, di tagli, di disinvestimenti che sono andate a solo danno dell’interesse generale ed a vantaggio del profitto di pochi.
Non solo per difendere l’ambiente, ma anche per garantire tutti gli altri diritti delle persone e del lavoro, occorrono politiche drasticamente diverse, a cominciare dalla ripubblicizzazione di tutti i servizi, dagli investimenti nel loro potenziamento sia dal punto di vista dei mezzi che del personale, da politiche economiche e sociali che privilegino il bene comune anziché il profitto.
Giuseppe Palomba (segr. prov. PRC-Padova)
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