Il ministro Brunetta annuncia in pompa magna 150mila assunzioni l’anno nella Pubblica Amministrazione. Non ci facciamo depistare da questo marketing governativo. Le 150.000 assunzioni di Brunetta coprono a malapena il turnover e restiamo molto lontani da quanto necessario per ridare vita a una pubblica amministrazione massacrata negli ultimi due decenni con tagli, esternalizzazioni e privatizzazioni.
Come sosteniamo da mesi, un vero Recovery Plan dovrebbe avere come priorità assoluta il rilancio del pubblico per il quale bisognerebbe assumere e reinternalizzare almeno un milione di NUOVI dipendenti. Andrebbero poi cancellate le norme che impongono di non aumentare la spesa per il personale e impongono il proliferare di appalti che producono precarietà e peggiorano la qualità dei servizi. Siamo fortemente sotto le medie europee come numero dipendenti pubblici: in Svezia ci sono 170 addetti ogni 1.000 abitanti, nel Regno Unito 155, in Germania 147, in Francia 134, in Grecia 90 e in Italia 84. Questo gap incide non solo sulla qualità e la quantità dei servizi ma anche sull’occupazione. Tante competenze di giovani che escono dalle università non trovano uno sbocco nel nostro paese a causa delle politiche neoliberiste perseguite da centrodestra e centrosinistra.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Antonello Patta, responsabile lavoro
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
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