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CONDIVIDIAMO CON I SINDACATI LA RABBIA PER L’INSOSTENIBILE SITUAZIONE DEI MORTI DI LAVORO

Una delegazione della federazione di Padova di Rifondazione Comunista ha partecipato stamattina alla manifestazione indetta dai sindacati metalmeccanici per la sicurezza sul lavoro.

Condividiamo con i sindacati la rabbia per una situazione da tempo insostenibile. Siamo stanchi di piangere le vittime del lavoro, e siamo stanchi del cordoglio e dell’indignazione di facciata a reti unificate di chi, dopo gli eventi più eclatanti, si cosparge il capo di cenere.

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Tutti i giorni, lavoratrici e lavoratori di tutte le categorie muoiono, si infortunano, si ammalano di lavoro, e la causa di tutto ciò è una: il profitto.

È per salvaguardare i profitti che si sono aumentati i carichi di lavoro: perché questo è il vero risultato della corsa alla produttività. È per salvaguardare i profitti che si sono aumentati i tempi di lavoro: perché questo è il vero risultato dell’aumento generalizzato degli straordinari. È per salvaguardare i profitti che si sono ammessi sui luoghi di lavoro donne e uomini, spesso giovani, non formati: perché questo è il vero risultato di esternalizzazioni e precariato. È per salvaguardare i profitti che i dispositivi di sicurezza delle macchine vengono manomessi, le dotazioni individuali lesinate, le attenzioni trascurate: perché questo è il vero risultato dei tagli, di finanziamenti e di personale, negli organismi preposti ai controlli sul rispetto delle norme di sicurezza.

Lavoratrici e lavoratori sono stati costretti dalle ripetute “riforme” delle pensioni a restare in attività per tempi e fino ad età incompatibili con la sicurezza, ed intanto i/le giovani che li dovrebbero sostituire hanno come sola alternativa alla disoccupazione il precariato o il lavoro nero, che li rendono di fatto schiavi senza diritti dello sfruttamento, fino a mettere in gioco le loro vite, e che nel contempo li privano di qualsiasi prospettiva per il futuro

Le politiche liberiste attuate, con sfumate differenze di forma e non di sostanza tra centrodestra e centrosinistra, hanno scientemente e certosinamente costruito un mondo in cui il profitto viene prima non solo dei diritti, individuali e collettivi, ma anche della salute delle persone e dell’ambiente, un mondo in cui non si lavora per vivere ma si muore per lavorare.

Queste politiche devono essere invertite:

- riduzione dell’orario di lavoro e salari dignitosi, per lavorare meno e lavorare tutt*,

- tutt* in pensione a 60 anni o con 40 di contributi, per dare lavoro alle ed ai giovani e riposo a chi già ha troppo dato,

- intervento pubblico in economia, per garantire lavoro sano e produzioni utili ed ecocompatibili,

- ritorno al pubblico, con relativi investimenti in denaro e personale nei servizi, perché sanità, scuola, trasporti, acqua, casa e tutti i servizi fondamentali siano assicurati veramente a tutt*.

Si può fare, i soldi ci sono: quelli del recovery fund (la cui stessa esistenza dimostra che le politiche di austerità precovid erano pura ideologia) e quelli che si possono recuperare da una vera lotta all’evasione e dal ripristino di un sistema fiscale realmente progressivo, perché chi ha di più dia di più, come prescrive la Costituzione.

Giuseppe Palomba (segr. prov. PRC-Padova)

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