La deputata del gruppo misto Simona Suriano ha presentato ieri, lunedì 15 novembre, su nostra richiesta, questa interrogazione parlamentare condivisa con la Fiom Cgil di Belluno, sulla grave situazione che si potrebbe determinare a breve per lo stabilimento della ACC di Mel:
“Al Ministro dello Sviluppo Economico – per sapere – premesso che: l’azienda del bellunese ACC WANBAO, unica in Europa per la realizzazione di compressori per frigoriferi, è nuovamente in fase di amministrazione straordinaria dal maggio 2020 dopo che il colosso cinese WANBAO ha scelto di chiudere lo stabilimento in Italia per concentrarsi sulla produzione in Cina con il conseguente trasferimento del brevetto; l’azienda cinese aveva rilevato la proprietà del Gruppo ACC nel 2014 in seguito a un dissesto finanziario di circa 450 milioni di euro e al conseguente affidamento delle trattative allo stesso attuale commissario straordinario; la prima asta pubblica per la vendita si é chiusa il 5 ottobre 2021 ed é andata deserta; il MISE non ha poi autorizzato le trattative private, come da prassi dopo un’asta pubblica, ma ha scelto di indire una nuova gara con ratifica delle eventuali dimostrazioni di interesse presso un notaio per il 20 novembre 2021; se anche questa nuova gara si chiuderà senza alcuna dimostrazione di interesse, il commissario sarà costretto ad avviare la procedura fallimentare per lo stabilimento e portare i libri in tribunale entro 5 giorni; le parti sociali sono state convocate da remoto per il giorno 22 novembre cioè dopo la chiusura della procedura di gara; nell’incontro del 10 novembre tra Parti Sociali, Regione Veneto ed Electrolux è stato riaffermato l’interesse strategico per Electrolux della produzione di ACC WANBAO e che non ci sono motivi che inducano, con 4 mesi di anticipo rispetto alla fine del mandato del commissario , alla chiusura della dell’Amministrazione controllata causando così l’irrimediabile fallimento dell’ACC WANBAO. Se il Governo sia a conoscenza di tutti gli sviluppi della vicenda e quali progetti e soluzioni intenda mettere in atto per la continuazione e lo sviluppo della produzione dei compressori nello stabilimento ACC WANBAO, unico nel suo genere in Italia e in Europa”.
È importante che il governo sia sollecitato ad assumere impegni precisi e concreti per impedire che si arrivi alla chiusura di una delle aziende manifatturiere più importanti della provincia di Belluno.
Non si tratta solo di garantire il lavoro e il reddito a centinaia di lavoratrici e lavoratori, si tratta anche di contrastare la crescente contrazione delle attività produttive e il conseguente impoverimento del tessuto economico e le negative ricadute sociali.
L’ACC, per il Know-how che possiede, per le competenze e le professionalità che vivono al suo interno, per le sue produzioni e quelle che potrebbe sviluppare, è un’azienda che può e deve essere coinvolta nella necessaria transizione ecologica.
Investire nella sua crescita dentro un disegno di politica industriale è un obiettivo di interesse pubblico che non può essere subordinato ad interventi del privato e ad interessi a breve.
I soldi pubblici che facilmente e generosamente vengono investiti in grandi opere o progetti discutibili come le olimpiadi invernali, sempre in perdita dove si sono realizzate e senza contare i danni ambientali, potrebbero trovare anche altri impieghi.
La notizia che potrebbe essere interesse di Fincantieri ad intervenire per garantire la continuità produttiva della ACC, emersa nella serata di ieri, conferma che l’azienda di Mel può avere un futuro. Conferma che quel che è rimasto del sistema delle partecipazioni statali è l’unico strumento ancora utile a perseguire un qualche disegno di politica industriale, e come sia stata devastante nel nostro paese la privatizzazione di larga parte di quel settore dell’economia di cui Draghi, il novello salvatore della patria, è stato uno dei protagonisti.
Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro Rifondazione Comunista
Paolo Benvegnù, segretario regionale Rifondazione Comunista Veneto
Moira Fiorot, segretaria provinciale Rifondazione Comunista Belluno
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