La questione della gestione dell’acqua, pubblica o privata, è importante in sé ma è anche paradigmatica.
Che l’acqua debba essere gestita pubblicamente e che su di essa non possano essere fatti profitti lo ha sancito, con i referendum del 2011, la maggioranza assoluta degli italiani (affluenza oltre il 57%, favorevoli oltre il 95%). Quello stesso referendum ha di fatto sancito anche che il medesimo criterio deve applicarsi a tutta una serie di altri “beni comuni”, primari e indispensabili.
Quel risultato è stato però bellamente ignorato, ed anzi la messa a profitto dell’acqua e dei beni comuni è proseguita e si è estesa, ad opera di governi nazionali e amministrazioni locali, indifferentemente di centro-destra o centro-sinistra, dimostrando così nei fatti come la logica del profitto prevalga nelle menti di chi governa (e da chi siede in un parlamento “ad accesso limitato”), a prescindere dalle apparenti differenze delle parole.
Chi si interroga sulla sfiducia nelle istituzioni glissando su questi aspetti fa solo chiacchiere.
Per questo Rifondazione Comunista, che da sempre si oppone alle privatizzazioni (dell’acqua come della sanità, della scuola, dei trasporti, dell’energia, ecc.) parteciperà ed invita a partecipare alla iniziativa di venerdì prossimo 27 gennaio a palazzo Moroni.
Giuseppe Palomba, segretario prov.le PRC Padova
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