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FINCANTIERI. ROMPERE LA GABBIA DELLA PRECARIETÀ E DELLO SFRUTTAMENTO.

Sono quasi 2.000 i lavoratori irregolari scoperti dalla guardia di finanza nella cantieristica navale di Venezia, retribuiti con paghe misere e privati dei più elementari diritti. Da anni era nota la situazione di sfruttamento e illegalità all’interno della Fincantieri basata sul ricatto della Bossi-Fini, sulle minacce e intimidazioni dei caporali, sulla connivenza della stessa direzione dello stabilimento.
Da anni, denunciamo come nel sistema degli appalti e dei subappalti senza fine si annidino spesso le più brutali forme di sfruttamento, il ricorso a tutte le peggiori forme di precarietà, gli orari di lavoro impossibili e i salari da fame resi possibili dalla ricattabilità dei lavoratori, specie quando migranti.
Ricattabilità iscritta in tutte le leggi che hanno permesso la precarizzazione del lavoro e il proliferare ovunque del sistema degli appalti. Una devastante riduzione dei diritti di cui centrodestra e centro-sinistra portano la responsabilità.
Adesso, con l’iniziativa della magistratura e con le recenti denunce della Fiom finalmente accolte, il verminaio è sotto gli occhi di tutti e non c’è più la possibilità per qualcuno di fare finta di non vedere per decenni. È ora di dar vita a una grande stagione di lotte per il salario e i diritti che sono tutt’uno con quelle contro la precarietà e lo sfruttamento alla Fincantieri come in ogni altra realtà.

Facciamo anche in Italia come i lavoratori e le lavoratrici francesi.

Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Paolo Benvegnù, segretario regionale del Veneto
Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea

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