E’ partita la campagna straordinaria del tesseramento a Rifondazione Comunista, campagna che durerà fino al 4 giugno. L’obiettivo che ci poniamo è di andare a un’ulteriore crescita di Rifondazione rispetto ai risultati positivi conseguiti l’anno scorso grazie anche e soprattutto al lavoro di svolgimento della Conferenza Nazionale di Organizzazione. Sappiamo di un obiettivo ambizioso, controcorrente dato il clima di delegittimazione se non di criminalizzazione del comunismo. Il neoliberismo è anche questo, il tentativo di espungere, di rendere inammissibile, con tutti i mezzi necessari, qualsiasi pensiero critico, qualsiasi tipo di opposizione situata al proprio esterno. Ma detto ciò pensiamo anche che questo sia un momento di possibilità, di crisi del capitalismo. Una crisi generale pervasa da minacce cruente – guerre, cambiamenti climatici, disuguaglianze insostenibili – che sono motivo di inquieto ripensamento. Un’occasione che va colta in pieno.
Prima c’era il pensiero unico, adesso c’è il suo contrario. Una parte maggioritaria di popolazione, quella che più vive sulla propria pelle la perdita di reddito, sicurezza sociale, salute, che più vive le ricadute delle scelte di riarmo e di guerra, non è più disponibile a stare al gioco della politica tutta uguale. E’ la politica portata avanti dalle forze liberiste di destra o di pseudo sinistra che fa solo gli interessi di classe di chi sta in alto della scala sociale contro chi sta in basso. Sono sempre di più i segnali di insofferenza, esodo, rifiuto per un sistema che non fa altro che peggiorare la condizione lavorativa e di vita di larghe masse popolari. In questa situazione non si tratta più solo di andare “in direzione contraria e ostinata”. Dopo la distruzione politica subita negli ultimi tre decenni abbiamo la possibilità di riguadagnare l’idea di dovere essere altro da un sistema ingiusto, insostenibile, fallimentare. Questa possibilità c’è a condizione di esserci, di riprendere piglio, capacità di iniziativa, di impegnarci in un lavoro di rifondazione dell’antagonismo politico, di ridare vigore a un progetto di trasformazione sociale. C’è a condizione di un rilancio dell’organizzazione – insieme al rilancio del progetto – perché le diverse forme di critica e di messa in discussione del sistema non vivono a lungo senza forme organizzate di contrapposizione dei più deboli con i più forti.
Ecco perché lanciamo una campagna straordinaria di tesseramento a Rifondazione Comunista. Lo facciamo nel nostro piccolo mossi dalla grande ambizione di ridare forza a un progetto di prassi collettiva, di contribuire alla costruzione di luoghi comuni di confronto e mobilitazione, come nel caso di Unione Popolare, al di fuori di qualsiasi forma di autoreferenzialità. Lo facciamo con l’ambizione di contribuire alla riscoperta delle ragioni del comunismo, della necessità storica di una forma sociale libera da ogni forma di sfruttamento, della necessità di un mondo liberato dalla guerra che è il tema centrale che figura sulla tessera di quest’anno.
Scriveva Gramsci: ”uno degli idoli più comuni è quello di credere che tutto ciò che esiste è naturale esista”. Dobbiamo buttare a gambe all’aria tutti quegli idoli e discorsi che cercano di convincerci della nostra impotenza, i discorsi che parlano solo di crisi o di guerra ma non della possibilità di liberarsene, discorsi che sono in ritardo rispetto a una realtà in ebollizione, discorsi che non agiscono la possibilità di costruire il cambiamento. Iscriversi a Rifondazione Comunista è una scelta per l’oggi e per il domani, la scelta di essere parte di un progetto trasformativo che è contro il presente e che al tempo stesso è animato da una idea di costruzione di futuro.
Ezio Locatelli, segreteria nazionale, responsabile Organizzazione Prc-Se
–
Comments Closed