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Lavorare per vivere, non morire per lavorare!

Certo, poteva andare peggio… Al momento, dei lavoratori coinvolti e feriti nell’esplosione avvenuta ieri nel reparto lavorazioni a caldo delle Acciaierie Venete di Padova (peraltro, lo stesso reparto nel quale 5 anni fa restarono uccisi Marian Bratu e Sergiu Todita) uno solo resta ricoverato, con prognosi riservata ma non in pericolo di vita.
Certo, bisognerà aspettare che le indagini ricostruiscano l’esatta dinamica dei fatti.
Resta però un fatto certo, dimostrato dall’infinito elenco delle morti e delle lesioni sul lavoro: tutti i giorni, lavoratrici e lavoratori per guadagnarsi da vivere, spesso per paghe ridicole, corrono il rischio reale di essere feriti o perdere la vita.
Basta parlare di fatalità, incidenti, disgrazie! Basta accorate dichiarazioni di solidarietà, basta chiacchiere!
Migliorare le leggi, rinforzare i controlli, intervenire su orari di lavoro e appalti esterni, stabilire con chiarezza obblighi e responsabilità dei datori di lavoro sono cose da fare immediatamente e che invece vengono rimandate da tempo, anche da chi poi si strappa i capelli quando ci sono i morti.
Ai lavoratori feriti vanno la solidarietà e la vicinanza delle Compagne e dei Compagni di Rifondazione Comunista.
Lavorare per vivere, non morire per lavorare!
Giuseppe Palomba,
responsabile lavoro federazione di Padova PRC-SE

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