Apprendiamo dai media locali la notizia dell’ennesimo rinvio dei lavori sull’ex foro Boario di corso Australia, lavori che trasformerebbero la Cattedrale Davanzo, luogo significativo dal punto di vista architettonico, in un punto vendita della multinazionale Leroy Merlin.
Ci siamo sempre opposti, dentro e fuori le istituzioni, a quel progetto di trasformazione, ci siamo sempre opposti a quel regalo che il comune di Padova ha voluto fare alla multinazionale francese, affidandogli un bene pubblico dietro il pagamento di un affitto irrisorio e ora felicitandosi della bontà d’animo di questa multinazionale che, nonostante l’aumento del costo delle materie prime, porterà avanti lo stesso l’affare. Non crediamo alla bontà d’animo ma al vantaggio che il privato ne ricaverà nonostante l’aumento dei costi.
Ci opponiamo ancora perché Leroy Merlin nella Cattedrale Davanzo continua ad essere un’opera dannosa ambientalmente e socialmente, che porterà più traffico, inquinamento, perdita di posti di lavoro e di negozi di vicinato.
Ci stupiamo di come l’amministrazione comunale continui in questo accanimento: ma a volte non è meglio dire con onestà: “ci siamo sbagliati”? Non sarebbe meglio ammettere di aver fatto una scelta inopporuna e che non porta alcun beneficio al territorio, anzi lo danneggia?
Perché la politica e le istituzioni non riescono a fare un bagno di umiltà e ad ammettere i propri errori?
In questi sette anni, anche a stralci, quel luogo poteva essere riqualificato dal pubblico, dal comune e restituito all’uso dei cittadini attraverso, ad esempio, il Distretto di Economia Solidale, un progetto proposto da molte associazioni cittadine, un progetto partecipato e utile alla cittadinanza. Altro che vendere bidet e WC all’interno di un’opera architettonica che ancora viene ricordata di gran valore.
Chiediamo all’amministrazione di abbandonare questo progetto e di investire sulla riqualificazione di quell’area, di quel bene comune a favore della città e dei padovani.
Daniela Ruffini, segretaria provinciale PRC/SE Padova
Giordano Padovan, responsabile ambiente e salute PRC/SE Padova