Ambiente, In Evidenza, Regione Veneto

Rifondazione sulle responsabilità del dissesto idrogeologico nel Veneto

voragine_ponte_fiume_agno_vicenza__

Alla fine dell’ennesimo mandato, il presidente del Veneto identifica come prioritario l’intervento per il dissesto idrogeologico, a fronte della tragica morte di due persone a Valdagno. Dopo che le acque non sono drenate né a Vallà di Riese, né nel bellunese con l’alluvione Vaia. Dopo che i soldi dei veneti sono invece cospicuamente “drenati”, negli stessi territori, per la pista da bob delle olimpiadi invernali e soprattutto per la Pedemontana, che per i prossimi quarant’anni vedrà esondare i conti del privato SIS e seccare il bilancio della regione Veneto.
Tutto ciò avviene, inoltre, dopo una massiccia impermeabilizzazione del suolo veneto nell’ultimo decennio, che ha visto la nostra regione costantemente in testa nella tragica classifica di consumo e cementificazione del territorio.
Noi sosteniamo da sempre che i lavori di messa in sicurezza dalle calamità siano la vera priorità dell’intervento pubblico, in un quadro di stop alla cementificazione e di rinaturalizzazione dei fiumi. A poco servono le lacrime di coccodrillo del principale responsabile del disastro ambientale nella nostra regione; oltretutto, rivolte ad un governo che vede il riarmo, anziché la spesa sociale e per l’ambiente, come priorità
politica. Anziché partecipare ad un gioco delle tre carte con un governo folle e guerrafondaio, prenda seriamente atto, il presidente della regione, che questo è il Suo governo, e chieda scusa ai veneti per il proprio operato fallimentare.

Rifondazione Comunista Veneto

Lascia un commento al post